L’Autobiografia di uno yogi annoverata fra i cento libri di spiritualità più importanti del ventesimo secolo, contiene le potenti vibrazioni di un Maestro illuminato la cui vita ha trasformato e ispirato milioni di ricercatori dello spirito.

Un’avventura spirituale appassionante, fra storie autentiche di miracoli, grandi yogi e santi, alla scoperta dei segreti dell’antica scienza del Kriya Yoga e delle verità più profonde della nostra anima.

Yogananda affermò di aver lavorato per venticinque anni a questo suo importantissimo libro affinché ogni parola riflettesse fedelmente il suo spirito e la sua Coscienza.

Egli affermò che sarebbe stata l’opera più importante della sua vita il suo “portavoce”, e che avrebbe trasformato la vita di milioni di persone. E così è, perché non si tratta di un semplice libro, ma di una vibrazione di Coscienza

Una versione cosmica

Nei 48 capitoli dell’Autobiografia di uno yogi, Yogananda ci conduce in uno straordinario viaggio spirituale: a santi dell’est (Ananda Moyee Ma) e dell’ovest (Theresa Neumann), a santi della scienza (Jagadis Chandra Bose) e della politica (Mahatma Gandhi), a santi della montagna (Mahavatar Babaji) e della città (Lahiri Mahasaya), a santi sposati (Maestro Mahasaya) e rinuncianti (Swami Sri Yukteswar), a santi uomini (Nagendra Nath Bhaduri) e donne (Giri Bala), conosciuti (Ramana Maharishi) e sconosciuti (Ram Gopal Muzumdar), santi della poesia (Rabindranath Tagore) e della natura (Luther Burbank).

Yogananda scrive da una prospettiva amichevole nascondendo la sua stessa statura di grande Maestro illuminato. In questo modo condivide con noi le difficoltà e le sfide della nostra ricerca interiore.

L’Autobiografia di uno yogi è stata definita un classico spirituale. Oggi lo yoga è diventato quasi una moda, con tante innovazioni nate da menti creative, ma non sempre illuminate. Ogni grande maestro invece è un solido “classico”, per così dire. Saggi coloro che attingono alla loro luce, ispirazione, e saggezza.

Innumerevoli sono gli insegnamenti nascosti nelle varie storie dell’Autobiografia di uno yogi, ed è una gioia scoprirli leggendoli con attenzione, perché spesso sono intrecciati sottilmente nel flusso di una storia. I veri capolavori letterari sono sempre umili: al primo sguardo si coglie solo la cima della piramide, ma chi si mette a guardare meglio troverà che, sotto la superficie, si trovano le verità immortali.

L'edizione originale del 1946

Yogananda si dedicò con meticolosa attenzione alla sua Autobiografia, affinché potesse trasmettere al lettore le sue vibrazioni nel modo più puro possibile. Come egli disse, era abituato a scrivere in un libero flusso d’ispirazione, senza mai rileggere il manoscritto, ma in questo libro Dio lo costrinse a leggerne e rileggerne ripetutamente ogni pezzetto.

Dal 1946, anno in cui l’Autobiografia fu pubblicata per la prima volta, ad oggi si sono susseguiti numerosi interventi editoriali, principalmente dopo la morte di Yogananda. La seconda edizione del 1949 è invariata. Alla terza del 1951 (l’ultima pubblicata mentre egli era ancora in vita) il Maestro apportò personalmente alcune modifiche: «La terza edizione contiene numerose nuove fotografie, lievi revisioni del testo e molte nuove note, oltre a un nuovo capitolo»

scrisse Yogananda in quella edizione; in effetti, fatta eccezione per il nuovo capitolo, i cambiamenti al testo principale sono pochissimi. Dopo il trapasso del Maestro (1952) cominciò la revisione editoriale, con numerose modifiche specialmente nella settima (1956) e ottava edizione (1959).

L’edizione originale del 1946 –  con affascinanti brani inediti – pubblicata in Italiano da Ananda Edizioni offre al lettore l’opportunità di leggere la versione che Yogananda per la prima volta ha consegnato al mondo.

Un’edizione unica, fedele in ogni dettaglio all’originale curato personalmente da Yogananda, che impresse in ogni parola la sua Coscienza e le sue potenti vibrazioni nel corso di una stesura durata 25 anni.